Il gioco delle case dello studente

La “manutenzione straordinaria” che diventa “ordinaria amministrazione”: la chiusura delle case dello studente.

 

A partire da Settembre 2012 gli studenti fuorisede dell’Università di Cagliari avranno una bella sorpresa: è infatti notizia di questi giorni la chiusura, causa lavori di ristrutturazione, di 2 delle 5 Case dello studente, quella di Via Roma e quella di Via Montesanto. Il calcolo è presto fatto: degli 851 posti letto a concorso disponibili ben 300 verranno cancellati e gli studenti gentilmente invitati ad arrangiarsi e a trovarsi una sistemazione. È l’ennesimo colpo inferto al diritto allo studio per gli studenti dell’ateneo cagliaritano, da sempre alle prese con diritti misconosciuti a causa della mancanza di soldi e di posti. Il meccanismo è ormai noto, lo stesso adottato per giustificare la sgombero della casa di via Montesanto nel recente anno accademico: lasciare in stato di abbandono cronico le strutture per poi dichiararle inagibili e allontanare gli studenti ospitati senza, nel frattempo, preparare alcuna soluzione alternativa. Si proclama uno stato d’emergenza e, sbandierando straordinari interventi, si giustificano chiusure, trasferimenti, ritardi nei pagamenti a spese della popolazione studentesca ormai abituata all’ordinarietà di questi straordinari provvedimenti. Noi tutti sappiamo però che ci sono precise responsabilità politiche e non siamo più disposti a far finta di niente.

Trovarsi ad Agosto con due case dello studente chiuse, senza un progetto di ristrutturazione approvato e conseguentemente, con la prospettiva di vedere procrastinati sine die l’inizio e la fine dei lavori è, non solo un’offesa bensì un dramma per molti studenti, spesso provenienti da zone della Sardegna in ginocchio per una crisi che sembra infinita e senza vie d’uscita, che probabilmente saranno costretti a non iscriversi al nuovo anno non avendo i soldi per potersi mantenere fuori.

 

Correre ai ripari monetizzando i servizi: vogliamo garanzie e reddito

 

Dicono che troveranno una soluzione per ogni caso particolare, che nessuno verrà lasciato solo. Ci permettiamo di dubitare fortemente che ciò avverrà. Sono già centinaia gli studenti appartenenti alla categoria degli “idonei non beneficiari” che, pur avendo tutti i requisiti per entrare in una casa dello studente vengono abbandonati a sé stessi e questa ennesima mazzata arriva proprio nell’anno in cui si prospetta l’ennesima riforma universitaria “meritocratica” che altro non è che un premio per “l’impiegato dell’anno” pagato con gli aumenti delle tasse a tutti gli altri.

Eppure la situazione delle case dello studente a Cagliari è nota a tutti, non solo a quei pochi fortunati che ci abitano. Di fronte a più di 30000 iscritti le case dello studente sono solo 5, per lo più fatiscenti e bisognose di urgenti opere di restauro. Di fronte a questo problema vari amministrazioni comunali, regionali, (Magnifici) Rettori, ed ERSU vari fanno a gara a chi la spara più grossa: improbabili college simil-americani da 1.000 posti progettati dai migliori architetti al mondo oppure trasformazione del quartiere di Castello in un immenso studentato. La verità oggi però è solo una: a partire da settembre un centinaio di studenti non sapranno dove andare.

Nel bando ERSU per borsa di studio e posto alloggio 2012-2013 assicurano che “sarà rimborsata la quota in denaro  equivalente al valore del servizio alloggio detratta dalla borsa per il periodo di non fruizione  della camera”, ovvero verrà rimborsata una quota variabile tra  48 e i 100 euro mensili. Chiunque viva la condizione di studente fuori sede a Cagliari sa bene che una tale cifra non soddisfa neanche metà del canone d’affitto medio mensile in città per un posto letto in una stanza doppia.

 

Basta aspettare!

 

Non si illudano però i signori Rettori, direttori e amministatori vari, quest’anno non riusciranno a sedersi ad un tavolo con “sedicenti” rappresentanti degli studenti pronti a farsi intortare dalle scuse più disparate e a raccogliere le briciole pur di tappare i buchi di politiche strutturalmente incapaci di garantire alloggi adeguati per gli studenti borsisti.

Le soluzioni ora le decidiamo noi. Non siamo più disposti a farci sgomberare dalle case, non siamo più disposti a pagare affitti esorbitanti a vederci privati per calcolo e irresponsabilità di quanto ci appartiene. Di quanti stabili sfitti dispone l’Ateneo? E il patrimonio pubblico in svendita a quanto ammonta? Chi abita nel College Sant’Efisio di via Cadello, lo studentato della diocesi costruito con il finanziamento di oltre 8 milioni di euro da parte della Regione? Una struttura da 37 posti letto che  ha già accolto, in via stroardinaria, i “profughi” di via Montesanto. Una struttura per  la quale si prevede un ampliamento a 81 posti letto a conclusione del primo lotto di lavori e un ulteriore ampliamento successivo, il tutto sempre con i soldi nostri.

Noi non siamo più disposti ad accontentarci, noi VOGLIAMO TUTTO! Perciò – ERSU, Direttore, Rettore – riordinate le stanze degli ospiti e tirate fuori il servizio buono perché o trovate un alloggio per tutti o da Settembre veniamo a dormire a casa vostra!

Collettivo Universitario Autonomo Casteddu

Lascia o Raddoppia

Francesco Profumo si trasforma in Mike Bongiorno:
“allora gentile universitario, cosa sceglie? lascia l’universita’ o le raddoppiamo le tasse.”

All’interno della spending review, la manovra “taglia tuutto” che dovrebbe portare secondo Mario Monti al pareggio di bilancio, spunta fuori tra le tante l’ennessima norma che va a pescare dalle tasche degli studenti delle universita’ italiane. Aumenti per tutti quegli studenti che non finiranno il percorso di studi nei tempi richiesti, aumenti che vanno dal 25% al 100%. Oltre il danno pero’ anche la beffa. Lo studente-lavoratore sara’ esente da questo aumento.
…Alzi la mano lo studente lavoratore che ha un contratto regolare..