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A SARÀ DURA: DALLA VAL SUSA ALL’UNIVERSITÀ

“Anche se perderemo ne è valsa la pena”


Questa è una delle espressioni più diffuse dentro il movimento che da vent’anni lotta contro una delle opere più inutili che siano mai state progettate, il Tav Torino-Lione e riportataci da Gianluca, militante No Tav che ci ha presentato ieri il suo libro “A Sarà düra- Storie di vita e militanza No Tav”, inserita all’interno dell’iniziativa “Reclaim your University 1.0”.
Qual è stato il senso di questa iniziativa? 
L’idea parte dalla convinzione che negli ultimi anni l’università sia soggetta sempre più ad un lavoro di “ristrutturazione” degli spazi e del loro legittimo utilizzo, pensato sempre più come uno scrigno del tesoro di una conoscenza per pochi ; un tipo di conoscenza volta alla riproduzione di un sapere mercificato e strumentale al mantenimento degli assetti capitalistici vigenti. L’università, invece, deve essere un centro di aggregazione e condivisione del sapere, anche non accademico, inteso come ipotesi concreta di una modalità differente di immaginazione e di vita all’interno della zona universitaria, che si faccia produttrice di comportamenti,  saperi e cultura autonomi rispetto ai modelli ed ai tempi imposti dalle politiche universitarie e urbane.Da qui la necessità di reclamare appunto degli spazi fondamentali per gli studenti in cui costruire diversità, intesa anche come semplice rifiuto di stare all’interno di determinati vincoli. Ciò è possibile attraverso la costituzione di forme di aggregazione nuove che portino alla realizzazione di nuovi sistemi di relazione che si facciano spazio all’interno del territorio sociale, in questo caso gli spazi universitari.

Una costruzione di diversità che è necessaria non soltanto all’aggregazione e all’organizzazione di una nuova socialità, ma anche alla realizzazione di un processo che sia in grado di formare soggetti politici che definiscono e sostengono un punto di vista, assumendo una posizione di parte. La formazione utile a qualificare il soggetto è quindi quella che valorizza la costruzione di diversità, di un proprio sapere e un proprio saper fare, sociale e politico: la formazione utile è quella che trasmette un metodo per cogliere e considerare i problemi irrisolti. 
Per questi motivi, abbiamo deciso di presentare un libro che racconta una della massime espressioni di cosa voglia dire vivere una lotta che produce una socialità “altra” e una soggettività politica molto forte rispetto a ciò che ci viene imposto quotidianamente: la lotta contro la Tav in Val Susa. E gli spunti che Gianluca ci ha dato in questo senso sono stati veramente tanti, dal racconto di persone qualunque in molti casi poco politicizzate che sono state in grado di superare insieme la paura e attuare una partecipazione diretta rifiutando qualsiasi tipo di delega. Un movimento che è stato in grado di costruire un soggetto unico e composito in grado di ribaltare i rapporti di forza rispetto a quella controparte che vuole imporre, attraverso l’occupazione militare del territorio il proprio punto di vista. Ma, soprattutto, un ulteriore elemento da non sottovalutare è il fatto che in Val Susa si è stati in grado di superare la dicotomia legale/non legale e si è assunto il punto di vista della legittimità come cardine-base della propria azione politica.
Anche il dibattito che ne è seguito è stato ricco di spunti, con molti riferimenti alla situazione che si sta vivendo da noi in Sardegna, dove moltissimi comitati popolari sono in lotta da alcuni anni contro le speculazioni energetiche prodotte da multinazionali quali l’Eni o dallo stesso Stato. 
La serata è continuata perseguendo uno degli scopi principali dell’ iniziativa: vivere gli spazi universitari per quello che sono e non per come li stanno facendo diventare le istituzioni. Una cena sociale di autofinanziamento con musica di sottofondo ha accompagnato la ripulitura di uno dei muri di Viale fra Ignazio imbrattati dalla mano di gruppi di fascistelli che ancora oggi vorrebbero avere agibilità politica all’interno delle nostre facoltà.Foto striscioneFoto dibattitoFOTO CHIARA

Reclaim (Y)our University 1.0

                                     Sabato 15 Giugno

 

 

                                                           Facoltà di Economia – Via Sant’Ignazio – CASTEDDU

                                                                                           Dalle 17.00:

                                                               ★ Presentazione del libro “A Sarà Dura – storie di vita e militanza NO TAV”

                                                                                           A seguire:

                                                               ★   APERICENA a offerta, BIRRA a prezzi popolari

                                                               ★   dj set !  DUB | JUNGLE | REGGAE | D’N’B

                                                               ★   live painting

 

 

All’interno del Tour Sardo anche a Cagliari faremo la presentazione del libro “A Sarà Dura – storie di vita e militanza NO TAV“, all’incontro sara’ presente lo scrittore Gian Luca Pittavino, compagno del Centro Sociale Occupato e Autogestito “Askatasuna”, redattore del sito di informazione autonoma e di parte “Infoaut.org“, ed ovviamente militante NO TAV all’interno del “comitato di lotta popolare di Bussoleno”.

“Da oltre un decennio, pressoché l’intera comunità della Val di Susa è mobilitata per impedire la costruzione di una linea ferroviaria ad Alta Velocità. In contrapposizione a media, partiti politici, forze dell’ordine e magistratura, un grande movimento di massa non cessa di crescere e, iniziativa dopo iniziativa, consolida la consapevolezza di poter vincere. I militanti e le militanti del Centro sociale Askatasuna – insieme ad Alberto Perino, Nicoletta Dosio, Mario Cavargna, Claudio Cancelli, Sandro Plano e molti altri protagonisti della lotta NoTav – raccontano le ragioni di un movimento che ha saputo costruire una diversa cooperazione sociale, produrre un’altra scienza, un sapere alternativo, una coscienza capace di tradursi in resistenza di massa. Fermarci è impossibile!”

A sarà düra! Store di vita e di militanza no tav è un libro che non finisce qui!   Sul sito www.saradura.it trovate tutti i materiali audio, video, le interviste e le inchieste prodotte dal lavoro di conricerca svolto dalle realtà della Valsusa in lotta.   Un materiale prezioso per comprendere le modalità e le ragioni della più grande lotta di massa in corso in Italia.

                                                 Evento FB:   https://www.facebook.com/events/256008844542183/

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Ultimo giorno del campeggio no tav, report CUA dalla Valsusa

4° workshop: “Per un’Università delle lotte,attrezzandoci per il futuro”

Assemblea nazionale di movimento su formazione e reddito, università e metropoli, saperi e conflitto;

partecipano le realtà politiche universitarie e metropolitane del nazionale.Presenti cua torino, cua casteddu, cua pisa, cua palermo, cua bologna, colletivo sociologia la sapienza, collettivo di catania, collettivo di messina etc.

Grande partecipazione sono intervenuti tutti sulla situazione attuale e su ciò che si prospetta nel breve periodo, il tema principale è stato reddito/riappropriazione Autoformazione/conricerca… Dopo l’Onda lo slogan “la crisi non la paghiamo” non ha dimostrato la reale capacità del movimento di metterlo in pratica.
Per questo è il momento di costruire in pratica welfare studentesco dal basso… creare dei luoghi in cui coincidano reddito e autoformazione, vedi la casa dello studente torinese verdi 15 occupata.

Da parte del CUA Casteddu abbiamo ringraziato il CUA Torino per l’organizzazione e i valsusini per l’ospitalità. Abbiamo raccontato la composizione delle lotte in Sardegna dall’onda al 15 ottobre fino alle occupazioni No Radar, abbiamo spiegato che siamo in vita da poco ma abbiamo già intrapreso alcuni percorsi : (emergenza abitativa) idonei non benefciari ecc…. Conricerca sul precariato giovanile studentesco…Autoformazione (seminari)… nello sforzo continuo di stare dentro le lotte nel territorio come nel caso del No Radar prima e ora Carbosulcis.
Verso l’autunno!

Aggiornamenti dei compagni del CUA in Valsusa

Ieri notte azione del movimento NoTav all’area archeologica. Tirate giù alcune reti e tagliato filo spinato. La polizia risponde con idranti e lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo.

Il terzo workshop al campeggio sulle “lotte contro il debito nella crisi” ha visto ospite Raffaele Sciortino, ricercatore della Statale di Milano. Assemblea molto partecipato. Si è parlato del ruolo dei media nell’indirizzare le responsabilità della crisi nei confronti della Germania occultandone l’epicentro reale, l’America. Sono emerse una serie di interrogativi politici: quanto può durare l’avanzata dei paesi emergenti e la tregue tra Cina e America?

Le rivolte arabe hanno inoltre rappresentato un fatto destabilizzante per l’ordine mondiale, eppure la contromossa occidentale ha sortito i suoi effetti in Libia e ora in Siria.

A livello italiano si prospetta un governo in continuità con Monti.

Il dibattito si è incentrato sul lavoro dei movimenti sulla lotta per il reddito e la riappropriazione sociale. Tanti gli interventi, ancora, non è bastato il tempo per esaurirli tutti…

Secondo giorno del campeggio notav in Valsusa, report dei compagni del CUA in Valle

2° workshop, cultura, formazione, spazi sociali. Assemblea sulle lotte con Casa dello Studente Verdi 15 Occupata (Torino), Zero 81 Occupato (Napoli), Teatro Valle Occupato (Roma), Teatro Garibaldi Occupato (Palermo). Grande partecipazione, oltre cento persone all’assemblea. Ogni spazio ha parlato della sua storia tutti legati dalla riappropriazione degli spazi e dei mezzi di produzione per la creazione di alternativa attraverso autogestione, autoformazione e creazione di welfare dal basso… Il dibattito si è incentrato sul rapporto tra organizzazioni antagoniste e rivoluzionare e le istituzioni. Da subito il confronto si è acceso, così tante le persone a intervenire che non è stato sufficiente il tempo… In nottata azione No Tav alle reti in Clarea: battitura più taglio del filo spinato. Risposta delle forze dell’ordine con idranti e lacrimogeni.

Leggi anche: da Infoaut: Secondo giorno di “Valsusa, l’università delle lotte!”