Via Roma chiusa?Andiamo a riprenderci ciò che ci spetta!

foto casa dello studenteEra il 20 Settembre 2014 quando un gruppo di studenti occupò simbolicamente l’ ufficio dell’ Ente Regionale per il Diritto allo Studio per porre al centro dell’ attenzione la situazione e il destino della casa dello studente di via Roma, chiusa ormai da più di tre anni.

Nella mattinata si riuscì ad ottenere un incontro con il presidente ERSU Antonio Funedda il quale, dopo mesi e mesi di incertezza, dichiarò che non c’è nessun atto ufficiale di vendita, che si opporrà a qualunque ipotesi di vendita ai privati e che soprattutto la casa, una volta finiti i lavori di ristrutturazione, verrà restituita nelle mani degli studenti.

A sette mesi di distanza pare esserci l’ ennesimo cambiamento di programma riguardante la povera casa dello studente nel centro della città. “Non abbiamo i soldi per i lavori. Non sono nelle nostre disponibilità”. Sono queste le ultime dichiarazioni di Antonio Funedda sui lavori ormai avviati e mai portati a termine.

“Triste realtà, ma è così. Servono milioni di euro per la ristrutturazione totale, risorse oggi assenti nelle nostre casse. Bisogna rispondere a nuove norme in materia di sicurezza, i fondi li può trovare solo la Regione” continua il presidente ERSU in un’ intervista rilasciata durante la giornata di orientamento nella Cittadella Universitaria di Monserrato. Giornata nella quale evidentemente non viene sottolineato, come dovrebbe, un aspetto fondamentale della vita di uno studente universitario.

I 150 posti della casa di Via Roma a cui ormai gli studenti universitari rinunciano da anni sono solo alcuni degli aspetti che dovranno affrontare i fuori sede dell’ anno accademico 2015-2016: dai lavori di ristrutturazione della parte di soffitto crollata in via Trentino, alla facciata completamente da rifare in via Biasi, sino ad arrivare alla costruzione del Campus Universitario del quale però ancora non c’è nessuna traccia. In particolare quest’ ultimo offrirà la cifra irrisoria di 505 posti letto a fronte dei 17 mila studenti fuori sede nel nostro ateneo.

Quest’ultima notizia non è che l’ennesimo problema di una condizione studentesca oramai insostenibile.

Continueremo a lottare per riprenderci quello che ci spetta!