Da pochi giorni sono uscite le graduatorie definitive per l’ assegnazione di borse di studio e posti alloggio nelle Case dello studente. Ma cosa significa in concreto essere un idoneo non beneficiario che studia nell’ anno accademico 2013-2014?L’ idoneo non beneficiario è uno studente che ha tutte le carte in regola per ricevere la borsa di studio e il posto alloggio, ma che di fatto, per mancanza di fondi stanziati dalla regione, non può usufruire di tali diritti limitandosi a godere dell’esonero delle tasse e, per gli studenti iscritti agli anni successivi al primo, di 240 pasti gratuiti in mensa.
Negli anni la situazione degli idonei non beneficiari è andata sempre peggiorando sino ad arrivare ai dati che emergono dalle graduatorie definitive uscite il 1 ottobre. Infatti anche quest’ anno coloro che non beneficeranno né della borsa di studio né del posto alloggio risultano essere una quantità molto maggiore rispetto agli idonei della graduatoria. Per esempio, andando a fare un rapido calcolo, sulle 1739 matricole di primo livello che hanno fatto domanda, solo 578 sono risultate beneficiarie. Una situazione dunque ancora più drammatica degli anni precedenti, dal momento che gli idonei non beneficiari risultano essere quasi il 50% degli studenti.
E sul gruppo facebook dell’ Ersu non tarda a nascere la cosiddetta “guerra tra poveri”, innescata dalla ricerca del capro espiatorio, la causa del problema. Ma se da un lato la causa di tutta questa situazione sembrerebbe essere individuata in chi dichiara zero euro dall’altro è bene fare una ricerca più approfondita di tutta la scena universitaria. In realtà, il parametro sulla base del quale viene attribuita la borsa di studio è l’Iseeu, che misura il reddito in relazione al numero dei componenti del nucleo familiare. Strumento introdotto dagli ultimi governi allo scopo di nascondere dietro la retorica della lotta all’evasione fiscale, drastici tagli al bilancio. Andando infatti a spulciare le graduatorie, vediamo come a fronte delle cinquantasei persone che dichiarano zero, il numero degli idonei non beneficiari risulta essere infinitamente maggiore. Così ci rivela infatti il tentativo dell’ormai ex ministro Profumo di rivedere al rialzo tali parametri (per l’attuale A.A. Fissati a 17247 euro).
Ma per poter comprendere meglio queste graduatorie bisogna fare una ricerca tra le delibere e scartabellare dati sui bilanci della Regione Sardegna. Osservando infatti tali dati, balza subito agli occhi come negli ultimi anni il numero degli idonei non beneficiari risulti essere in continuo aumento, passando dai 1180 nel 2009 ai 1448 nel 2013.
Se osserviamo più da vicino i dati, vediamo come la Regione Sardegna abbia garantito sempre meno il welfare studentesco, considerandola come una spesa da limitare: il finanziamento regionale è infatti diminuito in un solo anno di 1.189.957,7 euro.
Situazione altrettanto poco soddisfacente risulta essere quella per i posti alloggio nelle case dello studente. Osservando il bando di quest’anno (http://www.ersucagliari.it/downloads/bandi/2013/BandoBorseAlloggi2013_14.pdf) vediamo come sono quattro le case dello studente aperte quest’anno: Via Biasi, Via Monte Santo, Via Trentino e via Businco e la foresteria di via Sassari, con un numero di posti che arrivano ad essere 719 in tutto. Manca all’appello, dunque, per il secondo anno consecutivo, la casa dello studente di Via Roma, nonostante le “promesse” presenti nella delibera del 6 settembre 2012, in cui si diceva che la chiusura della casa di Via Roma sarebbe durata dall’ottobre 2012 al luglio 2013. In realtà, come si può osservare da vicino se si passa sotto i portici, la casa dello studente non ha ancora minimamente iniziato i lavori di ristrutturazione, ad un anno esatto di distanza dalla sua chiusura. E non si sa minimamente quando e se inizieranno.
Per “ovviare” al problema, anche quest’anno l’Ersu ha deciso di attuare una Convenzione con la Curia al fine di ospitare nel college di Sant’Efisio 40 studenti.
La domanda che ci poniamo è: alla luce delle spese che già l’anno scorso sono state sostenute, che risultavano essere di circa 260 euro mensili, quanto spenderà quest’anno la Regione per mantenere quaranta studenti all’interno di quella struttura?
E a poco serve la promessa di Daniela Noli quando dice che nel 2017 molto probabilmente aprirà il campus universitario, il cui primo lotto dovrà avere 240 posti.
L’unica cosa certa, ora come ora, è il fatto che manchino rispetto all’anno accademico 2008/2009 circa 185 posti, assolutamente un’enormità rispetto ai 15.000 studenti fuori sede, che anche quest’anno si ritroveranno costretti a scegliere tra delle soluzioni che in un modo o nell’altro influenzeranno i loro tempi di vita e di studio, allungando ulteriormente la loro carriera universitaria (si è calcolato che negli ultimi dieci anni i fuori-corso sono aumentati di circa il 17%) tra lavori precari e malpagati e affitti che mediamente risultano essere di 215 euro al mese e con il 92% dei contratti irregolari.
Ma questi dati, numeri, percentuali e graduatorie cosa ci vogliono dimostrare? Tali strumenti non devono portare alla guerra tra poveri, ma ci devono aiutare a capire che ci sono responsabilità ben precise dietro tutto questo e questi sono la Regione Sardegna e il suo ente per il diritto allo studio Ersu.