Report di un’assemblea senza docenti

Che dire dell’assemblea di oggi? Tutti noi che aspettavamo i docenti, i responsabili del taglio agli appelli, non abbiamo trovato che Prof. Paulis e Prof. Virdis. Sostenevano l’impossibilità per i colleghi di avvicinarsi all’assemblea in mancanza di preavviso. Due mesi d’anticipo, concordare l’appuntamento con il Preside come hanno fatto i ragazzi dell’Assemblea contro il taglio degli appelli evidentemente, per loro, non basta.

E’ evidente come non ci sia nessun interesse da parte loro a confrontarsi con gli studenti, uscire dai propri uffici per vedere come le loro decisioni si ripercuotano sulla nostra pelle, alle prese con borse di studio e servizi insufficienti, lavori sottopagati.

Non molliamo. Se loro non sono disposti ad ascoltarci saremo noi, molto presto, a farci vedere.L’obiettivo è uno solo: 11 appelli! Non siamo disposti a cedere di un millimetro.

 

Assemblea Venerdì 28 Febbraio – ore 11 Atrio Corpo Centrale

 

Sono invitati anche i docenti. Certo, vista la giornata odierna, non ci aspettiamo molto da chi è parte del problema. Certo è che se dovessero decidere di non presentarsi, sarà chiaro come da parte loro non ci sia alcuna disponibilità al confronto. E non ci sarà neanche da parte nostra!

 

#RIPRENDIAMOCI GLI APPELLI!

61013_695692803804789_473910979_n

 

Le LOTTE non si arrestano!

1621988_1446642928900896_447242164_n

Ieri mattina una grossa azione repressiva è stata condotta dalle questure di Roma e Napoli nei confronti dei militanti dei movimenti di lotta per la casa, delle soggettività antagoniste e dei precari organizzati.

Nella capitale sono stati 17 i compagni del movimento per il diritto all’abitare (Blocchi Precari Metropolitani, Coordinamento Lotta per la Casa, Acrobax e Alexis) che hanno ricevuto delle misure restrittive. Sette sono stati posti agli arresti domiciliari e altri dieci all’obbligo di firma. I fatti si riferiscono alla giornata del 31 Ottobre, quando più di mille persone assediarono la conferenza Stato-Regioni. Le accuse vanno da resistenza e violenza a pubblico ufficiale a rapina per la sottrazione di alcuni scudi e manganelli durante le cariche.

 Nella città partenopea, invece, 10 compagni  sono stati posti agli arresti domiciliari e 15 all’obbligo di dimora, tutti appartenenti ai “Precari organizzati B.R.O.S.”. Questi provvedimenti si riferiscono a manifestazioni che vanno dal 2010 al 2014 ed il reato contestato è partecipazione ad associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro l’incolumità pubblica, l’ordine pubblico e la pubblica amministrazione, quasi accomunando chi lotta per rivendicare i propri diritti per un futuro migliore alle peggiori cosche della camorra.

 Il duplice attacco della controparte ai movimenti, dimostra come dietro queste azioni ci sia una chiara volontà politica di voler stroncare alcune realtà che si stanno sempre di più rafforzando e consolidando in varie città italiane. Quello che è stato e quello che significa il 19 Ottobre fa paura, soprattutto dopo la partecipatissima assemblea dello scorso 9 febbraio alla Sapienza, che ha rilanciato la data del 12 aprile come nuova mobilitazione nazionale.

 Non faremo mai un passo indietro e non ci lasceremo intimidire dalla repressione di coloro che pensano di poterci fermare, che per di più sono gli stessi che ci hanno trascinato in fondo a questa crisi economica e che credono che l’unico modo per uscirne sia l’austerità. Abbiamo già dimostrato, e continueremo a farlo, che l’unica via possibile è quella della riappropriazione, e che il gesto di occupare le case sfitte è solo la punta dell’iceberg di un percorso di contropotere.

 Come compagni del Collettivo Universitario Autonomo Casteddu e del Collettivo Autonomo Studenti Casteddu vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà ai compagni vittime di queste misure restrittive, consci che non sarà questa repressione intimidatoria a fermare le lotte.