Ersu: storie di ordinaria censura

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Anche quest’ anno Cagliari aderisce all’ Israeli apartheid week, serie di iniziative annuali organizzate nelle città e nei campus di tutto il mondo. Conferenze, eventi multimediali e spettacoli culturali hanno lo scopo di educare le persone su come la natura dell’ apartheid israeliana influisca nei confronti dei palestinesi dei Territori Occupati e di Israele. Ma questo importante evento, al quale partecipano quasi 200 città in tutto il mondo, non ha solo uno scopo informativo.

Azioni di Boicottaggio, campagne di Disinvestimento e Sanzioni (BDS) rappresentano non solo il cuore pulsante di tutta l’ iniziativa, ma anche un movimento globale sempre in crescita. I punti saldi di questa campagna vanno dal boicottaggio di ogni tipo di prodotto proveniente dal territorio israeliano, alla richiesta di piena uguaglianza dei cittadini arabo-palestinesi di Israele, alla fine di tutte le occupazioni e colonizzazioni nei territori arabi, allo smantellamento del Muro, sino ad arrivare al diritto di ritorno da parte dei rifugiati palestinesi.

Israeli apartheid week è un evento fortemente voluto da tutte le università del mondo, intese come bacino culturale sempre aggiornato e in continua crescita. Purtroppo però accade troppo spesso che venga ostacolato dai piani alti. Ed è proprio il caso che si è verificato nell’ edizione cagliaritana di quest’ anno quando all’ organizzazione è stato negato l’ utilizzo di una sala conferenze di proprietà dell’ Ersu.

Argomento politico troppo esplicito per prendere una posizione che comprometterebbe molte situazioni? Poca voglia da parte del nostro ente del diritto allo studio di schierarsi? La non volontà di approfondire un argomento delicato come quello israelo-palestinese?

Queste, dovrebbero essere tutte domande retoriche. Ma noi pensiamo, come Collettivo Universitario Autonomo Casteddu, che le risposte si possano trovare nella giornata del 21 Maggio 2013. Durante questa giornata infatti venne ospitato nell’ Aula Magna della facoltà di Lettere e Filosofia lo scrittore israeliano David Grossman, noto per il suo appoggio al governo israeliano. Sembrerebbe tutto normale, se non fosse che tale giorno era domenica. Sorgono dunque spontanee alcune domande: come mai la facoltà venne aperta in un giorno festivo? Come mai nessuno dai piani alti ha impedito la manifestazione? Grossman è forse uno di quei personaggi che in modo velato parla a suo modo di questioni delicate come quella israelo-palestinese?

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