Siamo vicini ai compagni e alle compagne della Verdi 15, residenza universitaria che da mesi ospitava studenti e studentesse, che stamattina verso le 10 è stata assoggettata a sgombero forzato: la polizia ha fatto irruzione all’interno dello stabile cogliendo di sorpresa i residenti, che sono stati identificati e mantenuti nella struttura senza possibilità di dialogare con l’esterno. La residenza autogestita era diventata un’idea diversa di politica e di socialità, che andava contro le manovre di impoverimento e di austerity. L’occupazione dello stabile, un’ex casa dello studente al centro delle speculazioni edilizie, era nata dopo lo sfratto prepotente eseguito dall’Edisu contro due ragazzi tunisini per decadenza del diritto all’abitare in una residenza universitaria.
La Verdi 15 è una realtà che è riuscita a dare una risposta alla situazione di impoverimento degli studenti, situazione che ha fatto nascere in loro l’esigenza di riprendersi il diritto allo studio negatogli e di occupare la struttura.
Studenti che così si rifiutano di diventare quella figura soggettiva che ormai investe l’insieme dello spazio pubblico: la figura dello studente indebitato.
Studenti che non vogliono piegarsi al ricatto del default del debito, che porta al taglio dei servizi sociali e mette il welfare al servizio delle imprese, attraverso la privatizzazione di qualunque cosa.
L’occupazione ha permesso a tante persone di usufruire del diritto abitativo, di partecipare a gruppi di studio autogestiti (cineforum, corsi di musica, corsi di lingue, scambio culturale con ragazzi stranieri), di usufruire di numerosi servizi, come quello della ciclo-officina, nonché – per i ragazzi dell’Accademia di Belle Arti e del Conservatorio – di utilizzare spazi per le attività di studio che altrimenti non avrebbero potuto esercitare. Ciò che accomuna la Verdi 15 con tutte le realtà contro la distruzione del welfare, è la determinazione nel lottare contro chi, giustificandosi dietro lo stato emergenziale del momento, porta avanti politiche di smantellamento della categoria del diritto allo studio come frontiera della dismissione del welfare.
Qua sta la forza della Verdi 15!
Con la sua lotta cerca di far crollare quel vecchio e stanco meccanismo di gestione della “cosa pubblica” che cerca di rinnovarsi nell’attuale contesto della crisi, producendo una figura sociale segmentata, svalorizzata e impoverita.
La Verdi 15 non potrà mai essere sgomberata perché è riuscita a gettare le basi di un’alternativa comune per quegli stessi studenti che si sono ritrovati “impoveriti”, così a Torino come a Cagliari, come in qualsiasi altro posto in cui si cerca di costruire una comunità in lotta.
Come CUA Casteddu esprimiamo la nostra solidarietà verso i compagn* della Verdi 15.
NOI siamo la resistenza contro la crisi, noi siamo una realtà che pratica e sperimenta l’alternativa.
NOI siamo la riappropriazione di una spazio pubblico contro la privatizzazione delle vite di tutt*.
NO AI TAGLI alle borse di studio, a scuola e università pubblica, agli asili e a tutto il comparto del sociale!
“Riprendiamoci i nostri spazi. Al fianco dei ragazzi della residenza universitaria Verdi 15 Occupata.”