20-22 NOVEMBRE: SCENDIAMO IN PIAZZA PER RIPRENDERCI CIÒ CHE CI SPETTA!!!!

 

SCENDIAMO IN PIAZZA PER RIPRENDERCI CIÒ CHE CI SPETTA!!!!

Rispetto all’ anno scorso i fondi destinati alle borse di studio sono diminuiti di 1,2 milioni di euro.

Gli effetti di questi tagli si possono vedere nelle graduatorie pubblicate il primo ottobre, dove su 5.244 domande solo 2.642 degli aventi diritto sono beneficiari di quelle borse: ciò vuol dire che 2.582 studenti che hanno bisogno e diritto a quei soldi (tra i 1.440€ e i 3.254 €) non vedranno nemmeno un centesimo.

I tagli alle borse di studio, che aumentano di anno in anno gli idonei non beneficiari, sono solo una parte degli ostacoli presenti nella nostra università,  insieme ai tagli agli appelli e ad un’edilizia scadente delle case dello studente, che porta spesso e volentieri ad una loro chiusura improvvisa.

Ovviamente tutto ciò non aiuta in nessun modo la carriera universitaria di uno studente, arrivando a creare situazioni paradossali, in cui, come possiamo leggere da un’intervista concessa dalla Noli all’Unione Sarda il 5 novembre 2013,  parrebbe che dobbiamo attendere l’arrivo di imprenditori sardi dal Belgio per vederci finanziate le borse di studio, arrivando addirittura a lodare tale intervento, non considerando le gravi responsabilità della Regione Sardegna in tutto ciò. In questa situazione l’università non è vista come un luogo di formazione e di cultura ma come una giungla mangia-soldi, dove chi prima esce ha vinto , costringendo le persone a non soffermarsi troppo quando si sbatte il muso davanti a evidenti calpestamenti di diritti. Questo clima costringe gli studenti a fare spesso spallucce di fronte a tutto ciò, sperando in un deus ex machina che convinca i docenti a non tagliare gli appelli, che faccia in modo che sia in primis la Regione a finanziare gli studenti e che magari ristrutturi anche la casa dello studente di via Roma e renda vivibile quella di via Montesanto.

Quello che bisogna fare è scendere in piazza con metodi alternativi, organizzarci e prenderci ciò che ci spetta di diritto senza aspettare nessuno, rappresentanti o deus ex machina che sia e per farlo bisogna incontrarsi. Sono questi i motivi che ci hanno spinto a organizzare un sit in sotto la casa dello studente il 20 novembre in via Roma, per capire cosa sta succedendo là dentro e cercare il modo di riprenderci uno spazio che già da un anno ci è stato promesso, senza mai arrivare a fatti o risoluzioni concrete.

Ma non sarà l’unica iniziativa di piazza: il 22 novembre ci sarà una sollevazione studentesca regionale che percorrerà tutta Cagliari, con gli studenti provenienti da tutta la Sardegna, con i quali ci uniremo per dire no a questa trasformazione dell’università e per iniziare un percorso che ne faccia un vero e proprio luogo di formazione e cultura!