30 settembre contro la speculazione sulle spalle degli studenti. Il comune non risponde

Il nove luglio di quest’anno il Consiglio Comunale di Cagliari ha votato un ordine del giorno per cui si prevede la possibilità, in un futuro prossimo, di riportare la casa dello studente di via Roma alla sua funzione iniziale, quella di hotel.
Per legittimare questa scelta, i consiglieri comunali, non tutti fortunatamente, hanno parlato della vocazione turistica della nostra città. L’onorevole Cugusi in quell’occasione ha affermato che: “Uno dei problemi di Cagliari, lo sappiamo tutti, è la scarsissima ricettività e la poca ricettività buona che abbiamo, non è nelle zone di maggiore afflusso turistico. Riteniamo che sia opportuno chiedere al Sindaco, che non mi sembra contrario, di farsi carico nelle trattative, nelle interlocuzioni con l’ERSU, di rappresentare all’ERSU stesso che probabilmente ha più senso dismettere quell’hotel e con strumenti di finanza di progetto, con accordi di programma, con tutto l’aiuto che dovesse essere necessario da parte del Comune di Cagliari, fare in modo che qualcuno, pure un privato, un domani ridestini quello spazio a hotel, naturalmente con la condizione che prima si sia realizzato il campus. ”
Ricordiamo all’onorevole Cugusi, agli altri consiglieri che hanno votato quest’ordine del giorno, ma soprattutto al sindaco Zedda che si è dato disponibile per questa interlocuzione, che oltre la vocazione turistica, la città ha una vocazione culturale, artistica e universitaria e non a caso Cagliari è candidata a capitale europea della cultura per il 2019.
Una candidatura che appare illegittima se pensiamo alla situazione universitaria. Il capoluogo ha circa 17000 studenti fuori sede e solo 725 posti letto nelle case dello studente della città; due anni fa erano 851 prima della chiusura degli alloggi in via Roma. Vorremmo ricordare inoltre che gli idonei non beneficiari, ovvero tutti coloro che hanno i requisiti per avere la borsa di studio o la stanza in casa dello studente ma non avranno nulla per mancanza di fondi, quest’anno supererano l’astronomica cifra del 50% di tutti coloro che hanno presentato domanda. Una situazione vergognosa, che non verrà sicuramente risolta dalla costruzione del Campus in viale la Playa, il quale includerà 505 posti letto con un esborso di 105 milioni di euro di fondi pubblici con un apertura prevista in 5 anni.
I cortesi consiglieri comunali, compreso il sindaco Zedda, dovrebbero pensare a come aumentare il numero di posti letto per gli studenti e interloquire con l’Ente per il diritto allo studio affinché Cagliari sia veramente considerata una città universitaria che si adopera per soddisfare almeno i bisogni primari degli studenti.
La Casa di via Roma, su cui sono stati investiti milioni di euro da parte delle istituzioni, ultima trance di 853mila euro per rimettere in sesto gli impianti, è stata un elemento importante per la riqualificazione dei portici di via Roma e lo sarà per i nostri colleghi, vista la posizione centrale adatta agli studenti pendolari e a tutti coloro che devono prendere un mezzo pubblico per raggiungere le proprie facoltà.
Non permetteremo che siano fatti profitti sulle spalle degli studenti che, in questa situazione continua di dismissione dello stato dal welfare, devono fare i salti mortali per studiare. Il percorso tracciato da questo tipo di politiche assicura allo studente due strade principali: o l’affitto (a Cagliari quasi sempre in nero) o il pendolarismo, due vie che entrambe minano i ritmi di vita dei nostri colleghi e colleghe.
Ieri 30 settembre siamo andati sotto la sede del comune durante la riunione del consiglio comunale per chiedere un confronto e siccome non volevamo arrivare impreparati all’appuntamento, come richiesto dalla giunta comunale, ci siamo preoccupati di fare noi da interlocutori con il presidente dell’ERSU il 19 settembre di quest’anno. In quell’occasione, in cui abbiamo occupato simbolicamente gli uffici dell’ente, siamo stati ricevuti dal presidente Funedda che ci ha assicurato che finchè ci sarà lui alla presidenza nessuna casa dello studente verrà venduta e anzi auspica che le istituzioni comunali e regionali si muovano verso l’aumento dei posti letto e delle borse di studio vista la gravità della situazione.
Ma ieri quando ci siamo presentati con striscione e volantini durante il consiglio ci siamo scontrati con la negligenza e il menefreghismo di certi consiglieri che nonostante ci abbiamo ricevuto, hanno risposto con sufficienza e circostanza alle nostre domande, sviando l’argomento.
Non ci interessano le modalità di voto, non ci interessano chiacchiere da bar, ci interessa che non vengano fatti profitti, scambi o speculazione sulle spalle degli studenti e delle studentesse di Cagliari.
Il corpo studentesco si sta organizzando e si sta mobilitando contro queste politiche e l’incresciosa situazione del diritto allo studio nella nostra città; questi episodi in cui le istituzioni si dimostrano sorde di fronte alle richieste di ascolto e confronto non fanno che alimentare un clima di tensione che si respira tra le case dello studente e i corridoi del nostro ateneo. Torneremo.

Basta speculazione e profitto sugli studenti.
NO ALLA VENDITA DELLA CASA DELLO STUDENTE DI VIA ROMA, QUESTA CASA NON E’ UN ALBERGO!

 

volantino: questa casa non è un albergo comunicato:Consiglio comunale

 

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