Ennesimo disagio nelle case dello studente. Crolla il soffitto di Via Trentino

Via TrentinoStamattina all’alba un’infiltrazione dell’acqua ha provocato il cedimento di una parte dell’intonaco della volta della hall nella Casa dello Studente di via Trentino a Cagliari. Secondo la direttrice generale dell’Ersu, Michela Mancuso, “si è verificato un distaccamento di una parte dell’intonaco della volta in via Trentino. Il cedimento è avvenuto alle 5:20 quando si sono staccati, a causa di una infiltrazione di acqua, due pezzi di intonaco larghi 30 centimetri per 40”. Le foto apparse nei giornali mostrano come solo grazie al fatto che fosse l’alba, non ci troviamo a parlare di una vera e propria tragedia.
Quello che è avvenuto stamane all’alba non è che l’ennesima dimostrazione di come gli studenti siano costretti a vivere ogni giorno nelle case dello studente. Solo negli ultimi anni moltissimi sono gli episodi riguardanti la struttura delle case dello studente che hanno riempito le pagine dei giornali.
Come ad esempio via Montesanto, in cui, dal Giugno 2012 periodicamente si sono avvicendate difficoltà di vario tipo. Dal problema degli impianti non a norma alla necessità di rimuovere la copertura esterna, che si è scoperta essere in fibra di amianto affogata nel cemento, con il conseguente problema della presenza di muffa.
Oppure via Biasi, sotto la luce dei riflettori a causa dei suoi problemi igienici: nel settembre di quest’anno gli abitanti, al ritorno dal commiato estivo, hanno trovato blatte nei gradini, negli impianti doccia, nelle stanze e negli spazi comuni. Ma non solo, anche le finestre avevano urgente bisogno di manutenzione e c’era sporcizia ovunque.
Infine il caso di via Roma, chiusa da due anni a causa dei lavori che dovrebbero ri-ammodernare la struttura, e di cui ancora non si conosce la data di riapertura, nonostante le tante promesse fatte dal presidente Ersu.


Anche stavolta ci diranno che sono solo casi isolati, che non c’è nulla da preoccuparsi, che è solo sfortuna. In realtà questa situazione è causata da responsabili molto precisi: la Regione Sardegna e il suo Ente strumentale Ersu, che scelgono di diminuire di anno in anno i finanziamenti da destinare al welfare studentesco per aumentare invece quelli per la Curia, che negli ultimi due anni ha ricevuto ben 260 euro al mese per ogni studente che veniva ospitato nel College Sant’Efisio, o per costruire opere propagandistiche, come il Campus Universitario, che in realtà sarà semplicemente una casa dello studente da 500 posti in più con qualche aula studio e una mensa.

Non preoccupatevi, comunque, non staremo con le mani in mano: già tre mesi fa gli studenti hanno deciso di occupare un posto a Cagliari per poter finalmente avere il diritto a vivere in un posto a Cagliari senza dover pagare affitti altissimi o senza essere costretti a viaggiare ogni giorno dai propri paesi di provenienza.

Continueremo a lottare per riprenderci ciò che ci avete tolto